MUTUO CASA? UNA SCELTA CONVENIENTE… ANCORA PER QUALCHE MESE.
Stipulare un mutuo è ancora una scelta conveniente, dato che i tassi sono ai minimi storici, ma a quanto pare è meglio affrettarsi e fare richiesta entro i prossimi mesi, perché in futuro accendere un finanziamento potrebbe non essere più così conveniente. Ecco quello che sta succedendo.
Quando per acquistare casa si ricorre al mutuo bancario, l’istituto di credito per erogare il finanziamento deve avere raccolto in precedenza denaro nei mercati finanziari; su quel denaro la banca paga un tasso di interesse che dipende da vari fattori, come i tassi a breve termine scelti dalla Banca Centrale Europea, le aspettative sulle future decisioni di politica monetaria e il rischio di inflazione futura. Naturalmente un aumento dei tassi a breve termine da parte della BCE o un peggioramento della reputazione finanziaria del Paese, rende per la banca più costosa la raccolta.
Un indicatore importante che abbiamo imparato a conoscere nel biennio 2011-2012 è lo spread, la differenza tra il tasso d’interesse pagato dai titoli di Stato italiani (i BTp) e quelli tedeschi (i Bund, che rappresentano l’investimento sicuro per eccellenza).
Più è alto questo differenziale, più è costoso per lo Stato italiano chiedere soldi in prestito per finanziare le proprie attività.
Quello che sta succedendo in Italia è che il recente aumento dello spread, dovuto alle incertezze riguardo l’approccio del governo italiano sulle materie economiche, potrebbe portare le nostre banche a veder salire i costi di approvvigionamento del denaro e, di conseguenza a concedere mutui a tassi più salati ai nuovi mutuatari.
Vediamo come l’aumento dei tassi andrà ad incidere sui mutui già stipulati e su quelli da stipulare.
I vecchi mutui.
Per quanto riguarda i vecchi mutui, è necessario distinguere tra quelli a tasso fisso e quelli a tasso variabile.
I MUTUI A TASSO FISSO: In questo caso chi sta già pagando un mutuo non ha niente da temere, perché il tasso di interesse concordato alla stipula del finanziamento deve restare immutato e l’andamento dei mercati finanziari non può avere alcun effetto.
I MUTUI A TASSO VARIABILE: Per i mutui a tasso variabile la possibilità o meno che l’aumento dei tassi si ripercuota sulle tasche dei mutuatari dipende dal contratto e dalle modalità di calcolo pattuite per la variazione del tasso. Possiamo dire però che nella maggioranza dei casi la rata del mutuo è calcolata con una maggiorazione sul tasso di interesse Euribor, che non è collegato allo spread Btp/Bund. A conferma di questo c’è il fatto che negli ultimi mesi l’Euribor non solo è sempre rimasto fermo, ma è addirittura negativo (-0,32%).
Chi ha un mutuo a tasso variabile subirà un aumento solo quando la Banca Centrale Europea deciderà di aumentare i tassi, cosa che dovrebbe avvenire tra circa un anno (a settembre 2019); per quanto ne sappiamo oggi, l’aumento sarà di circa 10 punti base.
Quindi, riassumendo, almeno per adesso anche chi sta pagando un mutuo a tasso variabile non ha niente da temere.
I nuovi mutui.
Invece chi ha intenzione di stipulare un nuovo mutuo probabilmente dovrà fare i conti con interessi più cari. Se nei prossimi mesi non si allenterà la tensione sul debito pubblico, i nuovi mutui sia fissi che variabili costeranno di più proprio perché, come abbiamo detto, l’aumento dello spread può portare le banche a dover opagare costi maggiori per l’approvvigionamento del denaro e, di conseguenza, a rifarsi sui tassi di interesse che applicano ai mutui.
Dover pagare cifre più alte non sarà l’unico svantaggio: ottenere un mutuo diventerà sicuramente più difficile e verranno richieste maggiori garanzie.
Quindi, dato che per adesso è ancora conveniente stipulare un mutuo, se hai in mente di comprare casa in un futuro prossimo, è consigliabile decidersi a fare questo importante passo e accendere un mutuo quanto prima, preferendo il tasso fisso per dormire sonni tranquilli anche nei prossimi anni.
